Per assurdo, durante la notte, quel bambino ..PROPRIO QUELLO, è apparso nella rete, e non per mano mia!
A volte i miei livelli di veggenza sono diasarmanti anche per me….
Come ho detto ieri sera con il Bardo: "Io il futuro me lo to già dimenticando".
Ma stamane, quando ho visto queste foto sul faccialibro sono stato assalito da uno sciame di sentimenti.
C’era nostalgia mista a memoria, nella nota di testa di questo sentimento.
Ricordo ancora la sensazione di quel muro lucido e bitorzoluto sulla pelle. E’ come se mi sentissi addosso quei pantaloni di velluto a coste e quelle maglie odiosamente strette.
Sento l’odore del pongo e della plastica, l’eco delle voci infantili nei corridoi, il morbido biancore delle suore.
Pascoliano e Peter Pan come sono non sto a sottolineare quanto "VORREI TORNA’ BBAMBINO!".
A me, fin dai tempi, di crescere non importava nulla, anzi, frenavo con entrambi i piedi.
E qui c’è il nocciolo della mia coerenza megalitica.
Allora consideravo il mondo degli adulti triste, arido, miserrimo, stupido, ottuso, inutile, noioso e assolutamente non interessante.
Ora, dopo venticinque anni, aggiungerei solo che puzza orribilmente di merda, ma non toccherei una virgola del giudizio principale.
Non che non ci abbia provato a trovare dei lati positivi..
Ma io ridarei indietro tutta la vostra cara merdazza (sesso, amore, lavoro, successo, beni materiali, blablablabla come son bravo, blablablabla come son libero, blablabla come sono autonomo..) per provare ancora quell’emozione che provavo guardando i Puffi, aspettando che iniziasse la fiera di Santa Lucia, attendendo la notte di Natale per sapere finalmente se fosse arrivato il regalo agognato ormai da mesi….
Fuori, certo, dipendevo dai miei genitori.
Dentro però, nell’anima, ero libero. Molto più di adesso.
La dimensione onirica e creativa era l’unica dimensione possibile ed esistente ed era così confusa con la realtà da poter veramente …SPERARE….
Qualcuno aveva fretta di crescere. Io no.
Odiavo gli adulti, la loro disillusione, la loro amarezza, la loro materialità.
Ho fatto il possibile, piccolo chierichetto con le mani giunte…ma mi hanno preso alla fine.
La seconda sensazione che ho avuto, la nota di cuore, è stata sorpresa mista ad orgoglio.
Non mi aspettavo che quella splendida ragazza si sarebbe ricordata di me in maniera così intensa.
Un bella sorpresa che mi ha scaldato il cuore in un mattino ghiacciato.
Avere lasciato un segno da ricordare dopo un oceano di tempo, un segno lasciato quando potevo dire di essere stato esattamente "IO", non il cambiamaschre venuto dopo…significa che l’essere che c’è alla base deve essere magnifico.
Ma dove cazzo sia finito….questo è molto più difficile scoprirlo.
Probabilmente l’ignoranza era parte integrante di quella energia luminosa, mentre la saggezza è divenuta un velo scuro e pesante attraverso il quale la luce non riesce più a passare…
Era meglio morire da piccoli?
E’ tutti qui in fondo il messaggio di oggi?
Così banale? Così popolar-sentimentale?
Si.
Era meglio.
Nel vostro mondo dei grandi, io, mi sento sempre fuori posto.
Le ho sognate troppo grosse, quando avevo quelle piccole mani giunte.
E adesso le pago tutte… e questa è la nota di fondo.