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Posts Tagged ‘raccoglimento’

Nel post precedente, solo ieri, citavo il bambino anni ’80 che è in me.
Per assurdo, durante la notte, quel bambino ..PROPRIO QUELLO, è apparso nella rete, e non per mano mia!
A volte i miei livelli di veggenza sono diasarmanti anche per me….
Come ho detto ieri sera con il Bardo: "Io il futuro me lo to già dimenticando".
Ma stamane, quando ho visto queste foto sul faccialibro sono stato assalito da uno sciame di sentimenti.
C’era nostalgia mista a memoria, nella nota di testa di questo sentimento.
Ricordo ancora la sensazione di quel muro lucido e bitorzoluto sulla pelle. E’ come se mi sentissi addosso quei pantaloni di velluto a coste e quelle maglie odiosamente strette.
Sento l’odore del pongo e della plastica, l’eco delle voci infantili nei corridoi, il morbido biancore delle suore.
Pascoliano e Peter Pan come sono non sto a sottolineare quanto "VORREI TORNA’ BBAMBINO!".
A me, fin dai tempi, di crescere non importava nulla, anzi, frenavo con entrambi i piedi.
E qui c’è il nocciolo della mia coerenza megalitica.
Allora consideravo il mondo degli adulti triste, arido, miserrimo, stupido, ottuso, inutile, noioso e assolutamente non interessante.
Ora, dopo venticinque anni, aggiungerei solo che puzza orribilmente di merda, ma non toccherei una virgola del giudizio principale.
Non che non ci abbia provato a trovare dei lati positivi..
Ma io ridarei indietro tutta la vostra cara merdazza (sesso, amore, lavoro, successo, beni materiali, blablablabla come son bravo, blablablabla come son libero, blablabla come sono autonomo..) per provare ancora quell’emozione che provavo guardando i Puffi, aspettando che iniziasse la fiera di Santa Lucia, attendendo la notte di Natale per sapere finalmente se fosse arrivato il regalo agognato ormai da mesi….
Fuori, certo, dipendevo dai miei genitori.
Dentro però, nell’anima, ero libero. Molto più di adesso.
La dimensione onirica e creativa era l’unica dimensione possibile ed esistente ed era così confusa con la realtà da poter veramente …SPERARE….
Qualcuno aveva fretta di crescere. Io no.
Odiavo gli adulti, la loro disillusione, la loro amarezza, la loro materialità.
Ho fatto il possibile, piccolo chierichetto con le mani giunte…ma mi hanno preso alla fine.
La seconda sensazione che ho avuto, la nota di cuore, è stata  sorpresa mista ad orgoglio.
Non mi aspettavo che quella splendida ragazza si sarebbe ricordata di me in maniera così intensa.
Un bella sorpresa che mi ha scaldato il cuore in un mattino ghiacciato.
Avere lasciato un segno da ricordare dopo un oceano di tempo, un segno lasciato quando potevo dire di essere stato esattamente "IO", non il cambiamaschre venuto dopo…significa che l’essere che c’è alla base deve essere magnifico.
Ma dove cazzo sia finito….questo è molto più difficile scoprirlo.
Probabilmente l’ignoranza era parte integrante di quella energia luminosa, mentre la saggezza è divenuta un velo scuro e pesante attraverso il quale la luce non riesce più a passare…
Era meglio morire da piccoli?
E’ tutti qui in fondo il messaggio di oggi?
Così banale? Così popolar-sentimentale?
Si.
Era meglio.
Nel vostro mondo dei grandi, io, mi sento sempre fuori posto.
Le ho sognate troppo grosse, quando avevo quelle piccole mani giunte.
E adesso le pago tutte… e questa è la nota di fondo.

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Il tempo dell’attesa è illimitato.
Specialmente quando non si sappia cosa si stia attendendo.
Le sale d’attesa sono il mio girone personale.
Anche le pause sono musica, mi dicono. Ma io sono un fan delle biscrome, romantico per nascita ma futurista per bisogno.
Le mosche del mio portafogli sono a dieta anch’esse, la crisi ce l’ho sulla pelle.
Nella notte ho udito l’acqua scrosciare, dalle gronde metalliche che circondano la mia torre.
L’acqua non lava sempre, è una semplificazione umana che tenta di portare una complessità troppo inconcepibile al proprio livello.
Complessità sfuggente e probabilmente inafferrabile, non per mancanza di cerebro da parte dei pensanti, ma per mancanza di forma nella struttura stessa.
Sferze senza pietà ne ritegno le immagini del presonno, senza vergogna e misura.
Mi imbarazzo al mattino per ciò che ho sognato la sera.
Nel mezzo, c’è solo il buio, un sonno senza immagini, una sparizione dalla scena.
Le cose che non evolvono finiscono per autofagocitarsi.
In sostanza tutto accade anche senza di noi.
Le cose che non mi vengono dette  sono ormai più chiare di quelle esplicitate.
Purtroppo capisco sempre tutto, subito e spesso anche prima.
Ma non c’è nulla che capisca che abbia l’aria di un parco giochi.
Capisco brughiere nebbiose e laghi gelati. Poetiche.. si, ma cominciano  a stancare anche i più fedeli affezionati.
Non ho alcun entusiasmo al momento, e questa situazione pare tendere all’infinito.
Sono io la mia trappola, sono io la mia gabbia.
Ho una chitarra ed un pennello.
Pare che sia tutto ciò che mi spetti e competa.

"sono io il mio minotauro, divoro chi arriva fino a me"
V. Capossela – Brucia Troia

"Lucifero è gia sorta e sia alza un pò di vento.
C’è freddo sulla torre, o è l’età mia malata, confondo vita e morte e non so chi è passata.
Mi copro col mantello il capo e più non sento.
E mi addormento.
Mi addormento.
Mi addormento."
F. Guccini – Bisanzio

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Lontano
Tesa la vela spinge il mio navigar solingo per notturne spume
lontano
meridiani ignoti che scoprono confini al fioco, argenteo, stellare lume
lontano
solo continuo in perigliose acque che nulla mi dicono tentando silenti
lontano
dal passato, dal pianto, dalla terra natià e dal suo odioso stridore di denti
lontano
Navigante naufrago, capitano di nulla e poeta  incompreso
lontano
a metter distanza da tutto quello che ho perso, che ho avuto e che ho preso

Lontano da tutto, dal pugnale e dal bacio,
verso ignoto e speranza sbandante e spossato

Lontano da tutti, da chi mi ha amato od offeso,
da chi ha preso tutto e mai nulla ha ridato

Lontano da chi mi giurava l’amore, 
mi eleggeva fruitore di un affetto inumano
dopo un pungo di ore, senza farsene cruccio,
baciava e abbracciava un altro essere umano.

Lontano da me dall’indolente russare,
dalle orge di cibo, dal concerto di vizii
lascio la sponda dell’isola grassa,
dove sotto le palme ho nutrito i miei ozii.

Lontano, lontano
già lontano ho il pensiero
verso nulla io vado
ma lontano, davvero…….

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Dopo il concerto di Elio (sempre mitico, anche se dalla collina si sentiva di merda), il compleanno montano annunciato da quasi un anno (non so perchè ma mi ha ricordato la festa di Bilbo..) ed il concerto pomeridiano al matrimonio (a quanto pare venuto molto bene, e vedo un Bardo con un basso all’orizzonte!!!) tutta la compagnia sembrava avesse preso un sacco di legnate.
Quindi ripiegare al campo base.
Il tempo ha deciso di fare lo spiritoso, il galletto sul tetto ha voltato il culo, il barometro ha cambiato idea e la colonnina di mercurio sta sviluppando nuove doti di modestia avendo smesso di volare alta.
I boschi dell’appennino sono già punteggiati dei colori che amo tanto, pennellati dalle nuvole basse.
Adoro l’autunno.
E quest’anno sarà un vero autunno. Posso sedermi a guardare  foglie secche rimpiangendo tante di quelle cose che probabimente non mi basteranno questi pochi mesi (lavoro, lavoro, sempre lavoro!).
Per un malato di malinconie come me sarà una specie di orgia di languore spietato.
Così per meglio evocarla sfrutto l’aria pungente ed umidoccia e mi dedico ad una vecchia occupazione in cui sono un campioncino.
La gabana.
Stasera null’altro che film, divano, panarino  a forma di drago sulle gambe e posacenere a portata di mano.
Dopo una settimana in cui ho dormito si e no quattro ore per notte, e ne ho fatte di ogni, ho sfangato il week-end con l’ultimo colpo di reni (e il concerto è stata una bella botta..)  e adesso sento tutto l’organismo squagliarsi come cera.
Lo considero un lungo respiro prima di una nota impegnativa.
La settimana passata era solo il preparativo per quella incombente…
Da domani ricomincieranno anche le attività in sospeso, più nuove attività verso cui la mia voglia di cambiamento mi spinge da tempo, ed è ora di provare (no, l’omosessualità è ancora lontana purtroppo..) senza contare alcune attività che per ora DEVO lasciare sospese perchè, checchè se ne dica, i giorni della settimana non bastano!
Non ho tempo di annoiarmi, ma essendo io un essere particolare riesco sempre a ritagliarmi qualche ora per riuscirci.
In realtà non è che non succeda niente il problema, è che non succede quello che ci si augura.
"Ma questo è…accademia." (Tyrell)
Quindi respirone stasera, prendere aria nella parte bassa dei polmoni, gonfiare tutto, anche cavità che credevi di non avere.
Da domani, palato alto, mandibola rilassata, lingua appiattita e fuori la nota.
Controlla il diaframma, prima di Sabato non puoi finire l’aria.
Comunque un pò me la godo.
La gabana solitaria non è la migliore delle gabane, ma almeno:
"il maltempo si è rimesso finalmente!"
Francesco Dellamorte

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Adesso la senti, nella  cuccia tua nuova
la fiammante catena, per l’ennesima prova?
Dopo tutto quel tempo, dopo morsi e  latrati
avrai già un altro cane,  avrai sogni scontati.

Nelle notti, nel freddo, mi ricordo il tuo fiato
sola cosa che avessi, tanto amato ed odiato
non è il tuo muso liscio che rivedo all’aurora
vedo strani fantasmi, ma nessuno mi sfiora.

Capobranco ora sono, di perdenti e stravolti
noi non siamo più branco, siamo due cani sciolti.

Io conosco il tuo sguardo, la tua anima in pena
sul tuo passo felpato, cerchi un’ altra catena.
Qualche volta ti penso, tra quei cieli montani
ansimante e rabbiosa, mentre sfami altri cani.

Non abbiamo aspettato, non c’è stato tempismo
troppo tempo legati, troppo poco ottimismo..
non ho mai scelto giusto, non ho fatto mai bene
per un unico cuore, ebbi troppe catene.

Ora scavo i miei ossi, fallimenti già assolti
ora ognuno ha il suo pasto, siamo due cani sciolti.

Non mi immagini ora mentre inseguo la traccia?
Io non piaccio a nessuno e non c’è chi mi piaccia.
Forse adesso son pronto, ma sbagliato il momento
non ho mai fatto un volo, per paura del vento…

Non conosco la parte, non mi sento a mio agio
non ho i denti o l’olfatto, del mastino randagio
non ho molte speranze, non ho sogni o vergogna
una ciotola piena basterà alla bisogna..

Freddo  mostro di pietra siedo sull’archivolto
osservando la vita, come un canide sciolto.

Ora siamo d’accordo, ora lecco il tuo osso
come sempre dicevi : "voglio ciò che non posso"
.

Non mancava molto.

Ma a quanto pare era troppo.

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Il chierico sedeva su una comoda sedia a sdraio sotto il sole cocente.
Armatura ed equipaggiamento giacevano sparpagliatamente abbandonati nello spiazzo tra le rovine arroventato dal sole estivo.
Il grandeDrago d’argento sedeva al fianco del chierico ed ogni tanto, con la calma e maestosità che solo le creature perfette possono esprimere, alzava ed abbassava una delle grandi ali, rinfrescando l’ambiente torrido.
Goblijto, il goblin addetto alle bevande, spezzettava menta in un grosso boccale ghiacciato, canticchiando una canzonaccia stonata sulle inenarrabili professioni delle madri dei nani.
Il chierico non dormiva, ma nemmeno del tutto vegliava.
Era sprofondato in quello speciale torpore dovuto alla canicola estiva, cullato dal suono del silenzio delle rovine, rotto solo di rado dal penetrante canto delle cicale.
Era strano che sulle rovine splendesse il sole, come era strano vedere il chierico completamente svestito a crogiolarsi nella luce incendescente.
Per un essere di tale stucchevole emotività l’immobilismo era sempre stata una tortura, ci doveva essere sempre qualcosa da fare, qualcosa da costruire o distruggere e, soprattutto, la cosa che più amava: qualcosa per cui soffrire.
Una piccola lucertola si inerpicò sulla gamba immobile del chierico, il quale socchiuse appena un occhio guardando il piccolo rettile dalle movenze scattose.
"Ciao piccolo drago…" disse il chierico alla lucertola.
Il drago d’argento emise un sbuffo di frequenza bassissima; "Se lui è un piccolo drago, io cosa sono? Una grande lucertola?" chiese.
Il chierico voltò mollemente la testa verso la possente creatura: "Non volevo denigrare te, volevo esaltare la lucertola!"
Il drago esibì il suo sorriso irto di zanne: "Sempre ad adulare tu! Suoni un pò falso a volte…".
Il chiericò spostò di nuovo lo sguardo sulla lucertola:" beh, veramente non mi sembra così offesa! Comunque è un errore di paranoia. Non adulerei mai qualcuno per convenienza e tantomeno per virtù immaginarie.
Se ad una ragazza dico che possiede la bellezza di una dea è perchè secondo me la possiede, ma se è una perfetta imbecille non l’adulerò certo per l’intelligenza, anche sapendo che questo potrebbe avvicinarmela. Il fatto che il mondo sia stipato di leccaculi non è certo imputabile a me!".
Il drago si guardò attorno come in cerca di qualcosa: "A proposito di leccaculi, dove sono finiti gli Spiriti Consiglieri? Ultimamente ne ho visti parecchi qui intorno.." chiese.
"Stanno chiusi nella Cella del silenzio, avevano veramente spappolato i maroni!" rispose il chierico.
Il drago ridacchiò sommessamente: " Però poveretti, forse volevano solo darti una mano, sei sempre un pò stronzo con chi cerca di aiutarti, e se non lo so io.."
Il chierico aggrottò le sopracciglia: " Può essere. Il problema è che arrivano a frotte, e tutti a rompere le palle, partendo dal presupposto che io stia sbagliando qualcosa, ed il che già è abbastanza offensivo. Poi non contenti si aprono in grandi scuole di pensiero,  da quelli che ti fanno fare un’indigestione di false speranze a quelli che fanno a pezzi qualsiasi tuo sogno….
Insomma, basto io per fare danni del genere, non è che mi serva un codazzo di maronaii!
Ma quello che mi fa più incazzare è che sembrano poliziotti….quando non li vuoi tra le palle sono sempre lì, quando invece ne hai bisogno spariscono dalla faccia della terra! Basterebbe che dessero il loro apporto quando richiesto e che non rompessero le palle a chi sta già lavorando sui suoi problemi, non mi pare difficile!".
"Si, in effetti sono un pò pesanti a volte, ma credo che la maggior parte lo faccia con le migliori intenzioni nei tuoi confronti, dopotutto è meglio insegnare a qualcuno come si peschi piuttosto che dargli un pesce!" disse il drago.
"EEhh pure i proverbi adesso!  Qual cultura popolare!
Comunque, benchè in linea di massima io sia d’accordo con il proverbio, dimentichi che qua tutti sanno pescare a chiacchiere, poi se gli chiedi cosa sia un pesce magari non sanno di che cazzo parli! Non è che io non accetti i consigli perchè son troppo orgoglioso, non li accetto perchè la maggior parte delle volte vengono dati senza prima informarsi sulla situazione e sulle peculiarità del caso.
Ogni persona è diversa, non c’è una regola generale. Bisogna valorizzare le vitrù di chi si cerca di aiutare. Ovvero, se qualcuno è molto veloce meglio farlo pescare a mani nude, se è molto paziente allora pastura da gobbi!
Non sopporto chi cerchi di imporre il proprio metodo come l’unico metodo funzionante, magari funziona per lui ma non per me, e poi dimmelo una volta il tuo consiglio…non sassarmi i maroni di continuo!!".
Il drago roteò le pupille argentee : " Sei veramente incontentabile! Comunque puoi dire quello che vuoi, tanto lo so quanto ti faccia piacere l’altrui interessamento.
Sei un maniaco del protagonismo….".
Il chierico sorrise incrociando le braccia dietro la testa : "Già…"
" E adesso che hai intenzione di fare?" chiese i drago.
" Picchiare Goblijto se non mi porta il cocktail…! " rispose il chierico senza nemmeno aprire gli occhi.
Il goblin iniziò a dimenarsi velocizzando le operazioni riguardanti la menta.
"sai di cosa parlo.." incalzò il drago.
"Hai presente quel film di Salvatores? "Denti"? La frase finale di quel film ho intenzione di fare!" rispose il chierico.
" Quindi devo continuare a farti vento con l’ala?"
" No, devi anche recitarmi quella poesia che mi piace tanto, sai che la tua voce è un anestetico per tutti i dolori!"
E il drago, con bronzea voce calda, cominciò:
" Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto……………"

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CARTA D’IDENTITA’
(Giuseppe Tranquillino Minerva)

"Misero spettacolo"

Nome di battesimo: è sempre lo stesso
Cognome familiare: un’immagine che non rispetta
i connotati tipici dello specchio
Data di nascita: meglio lasciar stare
Profilo psicologico: psicosi di origine incerta
e non ancora accertata

Mi scusi dottore
mi sa indicar per favore
un posto che fornisca una specie di pensione
ai miei familiari per la mia rottamazione

E non mi parli di positivismo
lasci star le cure a base di ottimismo
Non è certo colpa mia se
tuona e piove solo su di me

Segni particolari: in continuo mutamento
Stato civile: non credevo d’esser tale
ma se un civile fossi, sicuramente un vile
Professione: nulla d’entusiasmante
Altezza: troppo alto per evitare
le solite testate sulla volta delle porte

Mi scusi dottore
mi sa indicar per favore
un posto che fornisca una specie di pensione
ai miei familiari per la mia rottamazione

Cartella clinica:
colon irritabile con accenti di gastrite,
menisco lesionato, scogliosi e iperlordosi,
asma dilagante, cronica cifosi,
tre denti cariati e diverse allergie,
tristezza, nostalgie, reumatici dolori,
tachicardia, fobie da ipocondria,
semplicemente un uomo da rottamare

E allora dottore,
mi dia una cura lei per favore e
non mi dica che il problema
è solo nella mia testa,
non mi dica che la vita
vince solo con i perdent
i,

non mi dica di sorriderle,
come se poi non bastasse.
Non mi prescriva iniezioni
a base di ottimismo
,
non mi lasci solo in mezzo
a tutta questa brutta tempesta.
Mi risponda per favore,
insomma, allora, dottore…

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E’ mia personale tradizione addormentarmi con un film della buona notte.
Una specie di "tecnononna" che legga una favola.
I bimbi da 100 kili fanno brutti sogni senza favole….
Così ieri, stanco e un pò smaronato, ho optato per una di quelle cose che mi ha tanto fatto bene quando avevo molti meno peli pubici e molta più capacità di di fuggire con lo spirito, uno di quei film che fanno da capitello, a prescindere da che tipo di colonna verrà poi sviluppata su di esso.
"La storia infinita".
Il libro è a mio avviso una Bibbia da tenere sul comodino.
Non solo per la monumentale parte immaginativa, ma anche per la succulenta parte metaforica, la quale si apre (soprattutto nella seconda parte) su pozzi di profondissima introspezione.
Il film dopotutto tratta solo la prima metà del libro, ma bisogna ammetterlo, in maniera egregia.
Principalmente perchè non snatura il vero senso dell’opera, quello di fare da metafora al rincoglionimento mentale della nostra epoca e all’armistizio dell’ incanto, e secondariamente cambia pochissimo della trama originale, limitandosi a tagliare dove gli effetti speciali dell’epoca sarebbero risultati inservibili (pensare che adesso per Ygramul le Molte basterebbe un effetto pietosamente banale…) e ovviamente a concludere.
In sè, supera con un balzo molte trasposizioni più pretenziose ed è impregnato di una verace personalità, che non si svende nè ai troppo piccoli nè direttamente agli adulti. Ha un pò il fascino del diorama, sa di finto ma è un gioiellino di artigianato.
Oggi come oggi non si gode più di quella artificialità tutta patinata che il Fantasy godeva negli anni ’80.
Un pò si esagerava in opulenza o visionarietà, un pò si soffriva per la mancanza di effetti speciali, un pò però c’era della poesia, o almeno quella scintilla di inarrivabile e nobile che il fantasy portava con se, oggi ormai adombrata dalla nostre playpsiche spaccatutto.
La sigla del film dimostra, a mio avviso, come con poco si possa fare tanto.
La canzone è azzeccatissima, e tutto quello che si vede sono effetti nuvole, ottenuti suppongo attraverso l’utilizzo di fumo e luci.
Mica roba tanto complicata….una canzone pop e un effetto abbastanza banale….
Però è come un portale per me. La sigla, già con musica, colori ed immagini diceva chiaramente quanto si stesse entrando in un territorio differente dal reale,e faceva entrare in sintonia con la storia.
Potrei citare anche Labirynth, giusto per aver eun esempio paritario in ispirazione e livello qualitativo del periodo.
La cosa bella è che pur con i loro mascherini un pò ballerini, con gli animatronics un pò legnosi, i croma key da pugni negli occhi, le stop motions appiccicate…..rimangono in qualche modo incantevoli anche dopo venti anni (intendiamoci c’erano anche sonore porcate allora come oggi).
L’entrata in scena della torre d’avorio, ne "la storia infinita" è un attimo di orgasmo onirico per quanto mi riguarda.
Le immagini sono false come Giuda, la musica è il massimo della plasticità uscita dal sintetizzatore (ah quanto piaceva negli anni ’80)…eppure….
Eppure ha il gusto delle illustrazioni sci-fi anni ’70, una sua maestosità lontana, una sua voglia di immaginare oltre il palpabile, ma di farlo con libero divertimento.
Una sensazione che mi è mancata anche sfogliando il nuovo manuale di Dungeons and Dragons, ma non per le regole, per le illustrazioni (è lo stile il mio pane, non il tecnicismo).
Elmore mi aveva introdotto al Fantasy con le sue donne aggraziate ma non discinte, con le sue vesti morbide bordate da merlature, le sue armature semplici dal design europeo- medievale, i suoi draghi espressivi, i suoi cieli impossibili.
Questo mi manca, dell’immaginario di venti anni fa.
Il semplice e l’impossibile a braccetto, il ribaltamento di ciò che era banale, la voglia di osare e di dipingere con la fantasia.
Oggi come oggi un Idraulico in salopette non diventerebbe il personaggio più famoso del mondo videoludico…..
Forse l’ultima scintilla di meraviglia  in questo senso l’ho avuta con Potter, che si muove in un mondo simile ma ribaltato, coerente però con se stesso, con voglia di divertirsi, dal latino maccheronico delle formule magiche  al gioco violento a cavallo delle scope…..ma senza quella monumentale morale che stava dietro a Michael Ende….
Rimane comunque un sollievo addormentarsi con il Mordiroccia, o con la bronzea voce del Fortunadrago, perchè mi ricordano inesorabilmente di quel bambino che scrutava le nuvole seduto su di un prato, con un libro color rosso rubino cupo sulle ginocchia, un libro con l’Auryn in rilievo sulla copertina.
Un bambino che non guardava le pagine, ma guardava le nuvole.
Sperando di vedere un guizzo di madreperla contro il cobalto, un sogno serpentino, un desiderio dagli occhi di rubino.

Ne ho bisogno adesso come allora, Fucùr, delle due cose fondamentali alla mia esistenza, le quali richiederebbero la tua presenza….
Un Drago…ed un pò di fortuna.

(son trent’anni che aspetto…effettivamente….è una "storia infinita"…..)


Atreiu: “Perchè Fantasia muore ?”
Gmork: “Perchè la gente ha rinunciato a sperare e dimentica i propri sogni, così il Nulla dilaga”
Atreiu: “Che cos’è questo Nulla ?”
Gmork: “E’ il vuoto che ci circonda, è la disperazione che distrugge il mondo e io ho fatto in modo di aiutarlo.”
Atreiu: “Ma perchè ?”
Gmork: “Perchè è più facile dominare chi non crede in niente, e questo è il modo più sicuro di conquistare il potere!”

La Storia Infinita (movie)


"Egli non voleva essere il più grande, il più forte, il più intelligente. Tutte queste cose le aveva ormai lasciate dietro di sè. Aveva una grande nostalgia di essere amato così com’era, buono o cattivo, bello o brutto, stupido o intelligente, con tutti i suoi difetti. O addirittura proprio per questi. "

La Storia Infinita (book)

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A volte poche parole bastano a ricordati cose che avevi diementicato. Poche parole che avevo bisogno di sentire più di ogni altra cosa. Ed arrivano sempre da chi meno te lo aspetti. Ancora, grazie.

Non ricordi davvero chi eri?
Non ricordi che cosa sei stato?
Che di lupi vestiti da pecore
ora tremi al lontano belato……

Non ricordi ora come hai amato?
Non ricordi il tuo libero volo?
Che nascosto nei buchi di pietra
ora attendi nel buio da solo….

Non ricordi ora come ruggivi?
Non ricordi  tempeste domate?
Che d’autunno ti copri le scaglie
mentre in cuore ti brucia l’estate….

Non ricordi il tuo passo possente?
Non ricordi la tua ispirazione?
Che il tuo canto parlava nel vento
e rendeva reale illusione…..

Non ricordi davvero più niente?
Non ricordi chi ti ha calvalcato?
Non ricordi più i cieli oltre gli astri?
Non ricordi più chi ci hai portato?

Eppure tu vivi ed esisti
suturanto con filo di spago
puoi volare nel cielo di nuovo
tu che sei forte.
TU CHE SEI DRAGO.


 

 

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Potrei dire di essere contento tanto quanto potrei dire il contrario.
La realtà, e lo so bene, è che non sono un essere autosufficente quanto vorrei.
Ho bisogno di micromondi.
Forse per questo le miniature le capisco. Fin che si sta nel piccolo le cose le capisco.
Per questo il mare mi atterrisce.
Troppo profondo, troppo incontenibile, troppo infido, troppo…TROPPO!
Così, forse, anche gli Dei per tutta la vita hanno risposto ad una preghiera subconscia:
"Poche scelte, poco spazio d’azione, poche possibilità, per favore".
Il fascino della mia controparte bardica è sempre quello, vedere qualcuno che nel mare ci sguazzi e compiaciutamente.
No, non credo che ne sarò mai capace.
C’è chi vede il mondo come un ostrica pronta da ingoiare, c’è chi lo vede come una bocca enorme pronta ad ingoiare, c’è chi lo vede come un teatro comico, c’è chi lo vede come un teatro drammatico, c’è chi lo vede sfocato, e chi non lo può più vedere…..
Dopo avere visto "Milion dollar baby" ho pensato:
"hei ma CHE CULO CHE HO IO NELLA VITA!".
Dopo l’ennesima puntata di Scrubs ho pensato:
"Miiinchia….ma che vita triste e monotona che ho!".
Dopo 10000 a.c.:
"Ecco, non ho più sorprese, tutto è sempre come me lo aspetto".
…..
Guardo troppi film?
Può essere.
Per chi non sia capace di stare al mondo come me guardare film rappresenta una fuga, è un prestito di un pezzo di vita altrui, due ore di altrove.
Non so perchè la gente guardi i film. Probabilmente come per il mondo ognuno ne trarrà diversa percezione.
La mia percezione è distorta su tutto, ormai. 
Non so quando questo abbia avuto origine, e  tremo per la quantità di tempo che sarà necessaria per aggiustarla nuovamente, o quantomeno modificarla.
Non sono infelice, triste o arrabbiato, non ancora.
In realtà ho mollato l’erba voglio da tempo. Non sto cercando nulla.
L’ultima cosa che sto cercando di abbandonare è una mia psicofalla usata spesso crudelmente da chi mi è sempre stato vicino:
Il bisogno di giustificarmi.
Non perchè io faccia grosse maialate e poi debba coprirne le tracce.
E’ quella paura di essere frainteso, di non risultare limpido….
Raramente faccio doppi giochi o lavoro nell’ombra, perchè non ne sostengo lo stress.
Ora, quello che serve è chiarificare un punto:
"Faccio ciò che serve a me, senza bisogno che sia chiaro al mondo intero come quando o perchè."
Silenzio e pace. Niente da perdere, niente da trovare.
Queste uova di Pasqua hanno portato una sorpresa amara.
O forse è solo questione di abituare il palato, dopotutto odiavo anche la birra……

E non è rosa che cerchiamo non è rosa
e non è rosa o denaro, non è rosa
e non è amore o fortuna
non è amore
che la fortuna è appesa al cielo
e non è amore

Chi si guarda nel cuore
sa bene quello che vuole
e prende quello che c’è

I.Fossati
La pianta del Tè

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