Ignorare le pulsioni è fallimentare, già provato.
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Epiculo
Posted in Uncategorized, tagged domande, introspezione, inutilità operose, mah, pensieri on dicembre 18, 2009| 1 Comment »
Ignorare le pulsioni è fallimentare, già provato.
If there's something strange in your neighborhood… Who ya gonna call?
Posted in Uncategorized, tagged domande, dragosofia, fantasy, furibonderie, inutilità operose, minchiate, preoccupante delirio, prolissitudini, puro delirio on dicembre 4, 2009| 2 Comments »
Quando ero piccolo (tutti mi scherzavano…ma anche adesso..), prima, quindi, di diventare uno stronzo, ero uno spiritista.
Spiritista convinto.
Sarà stato crescere negli anni ’80 a braccetto con i ghostbusters, sarà stata quella repulsione-attrazione incontrollabile nei confronti della paura…ma, andare a caccia di fantasmi, era il mio hobby preferito.
Ed è durato un bel pò.
Io ed il Mago non avevamo dubbi. L’investigazione paranormale era la priorità assoluta.
E non ci siamo fatti troppo distrarre dalle crisi ormonali, dalle nuove passioni, dagli impegni contingenti. A dodici anni andavamo dal mago a farci spiegare l’esoterismo, a venti eravamo ancora in giro per i cimiteri dell’appennino, nel cuore della notte, a cercar presenze.
Poi….anche i migliori crollano. Le contingenze sono divenute così affilate, così crudeli, così tormentose, da riportarmi a terra. E addio spiriti (e spiritosaggini).
In realtà, non mi ha mai abbandonato del tutto, la cosa. Passo ore a navigare sulla rete, in tutti i siti sul paranormale possibili tra italiano ed inglese.
Ora, io ho un senso dell’umorismo piuttosto sviluppato, e sono un giocherellone… ma la quantità di stronzate che trovo scritta in rete è esagerata anche per la mia psiche instabile.
Non aiutano quindi molto, le informazioni telematiche.
Aiuterebbe di più stare in casa al buio ed in silenzio, sotto questo punto di vista, dato che in casa mia succedono cose strane di continuo. Dormirci non è facile.
C’è gente terrorizzata al solo pensiero.
E’ un pò un maniero stregato, in effetti. Ne ha l’aria.
Ma quando vedi una porta, chiusa, ballare sui cardini da sola… capisci che non è solo l’aria….
Quel cazzo di posto è infestato!
Il problema è: da cosa?
Le conclusioni potrebbero essere molteplici. Di morti che abbiano vissuto in quella casa, nel corso di cento anni, ce ne sono a cariolate (alcuni freschi, freschi, tra l’altro)… vai a trovare proprio quello che sia incazzato e sospeso tra due dimensioni!
Senza contare che, non si capisce come mai, gli incazzati rimangano a rompere i coglioni mentre gli amorevoli, che aiuterebbero anche, se ne vadano per altri lidi e cazzi dei vivi.
Ma, visti gli onori della cronaca, in casa mia, penso di ricadere nell’ipotesi originale.
C’è qualcuno o qualcosa. Invisibile, intangibile, inverificabile… ma stronzo come la morte!
C’è un un concetto, che accomuna molte delle correnti spiritiste, il quale mi ha colpito sin da piccolo: la Larva.
Dicesi larva, in senso astrale, un guscio di energia pischica (o eterica, o astrale, o spirituale, o turbominchia, o cioccolato e praline..ognuno la chiami come vuole..) non del tutto senziente ma perniciosamente parassitario, generato per lo più dalle ossessioni e dalle stesse passioni violente degli umani. A volte anche li ci mettono il morto incazzato (perchè a noi vivi piace sentirci in colpa dopo, quindi prima spariamo, poi abbiamo paura che al morto girino le palle… visto che fondamentalmente sappiamo quanto abbia ragione lui..), ma nella maggior parte dei casi, la Larva è un prodotto della vibrazione emozionale umana.
Più forte è l’emozione, il pensiero ossessivo, più la larva generata sarà potente ed affamata. Essa continuerà a riportare la situazione dell’ infestato allo stato che l’ha generata, nutrendosi della stessa vibrazione emozionale che l’abbia creata, in una atto di vampirismo energetico a ciclo continuo. Io ti partorisco, e tu mi mangi…
In realtà qualche riscontro reale io l’avrei. Infatti in alcuni campi specifici della vita (come quello economico, ad esempio) la situazione sembra tornare ad un punto particolare a prescindere dai miei sforzi in un senso o nell’altro. Nessun piagnisteo, benintesi. Non parlo di frustrazione non riuscendo a toccare una nuova vetta, parlo di impossibilità persino di arrivare all’abisso. Nemmeno cercando di autodistruggermi riesco a spostarmi. Tutto rimane nella situazione specifica in cui mi giri il cazzo. Probabilmente aumentando così la vibrazione di cui si nutra la Larva.
Non è che sia un concetto così slegato dall’idea del Karma o dei demoni personali. E’ una specie di pudding tra psicologia, spiritualità e fantasy.
Insomma, la mia religione ideale.
Ma, nel caso assurdo che sia vero questo concetto (pur nelle insondabili ed invisibili regioni delle energie sottili) io sarei assolutamente ed irrimediabilmente FOTTUTO!
Io ho emozioni profondissime. Le mie ire, i miei strali, ma anche i miei slanci, le mie fluttuazioni amorose, così come i parti della mia immaginazione, sono così potenti che a volte tutto il piano fisico del mio essere ne viene scosso.
In pratica, per le ipotetiche Larve, io sarei un ristorante a cinque stelle ad orario continuato, con sala lap dance gratuita.
Non che vi sia mai vissuta gente molto calma dal punto di vista emotivo in quella casa….
Anche mia madre, che si da un pò un’aria da iceberg inattaccabile, sotto sotto bolle come un vulcano silenzioso, ma le sue esplosioni sono terribili. E alle ipotetiche larve fregherebbe poco, ma molto poco, della facciata esterna. Esse andrebbero a suggere alla fonte, l’energia di cui fossero affamate….
In pratica, un delirio. Se poco poco mi girassero le palle per essere stato rifiutato, o avere fallito, o avere avuto una sfiga, correrei anche il rischio di generarmi una scimmia drogata di quella emozione che mi si accamperebbe sulla spalla, con il caparbio intento di farmi rimanere in quello stato. Insomma, stronzi interdimensionali. Non ne avevamo già abbastanza in una dimensione sola!??
Inoltre, vista la mia tendenza al dramma e alla negatività… potrei quasi affermare che quella casa l’ho infestata io.
Che è piena delle mie supporazioni cerebrali, di schiume dei miei ribollimenti interni, di Larve della mia demoniaca nidiata.
Se vuoi sapere chi muova i mobili mentre cerchi di dormire, in pratica, basta guardarti allo specchio.
Sei la mamma dei demoni.
E’ da quando avevo dodici anni che ci penso, a questo concetto. Non si capisce come mai le emozioni negative, o quantomeno perverse in senso ossessivo (comunque roba poco buona), abbiano il potere di creare queste cose meravigliosamente terribili. Allora perchè non ho mai (e dico mai) sentito parlare di una controparte positiva?
Io amo da morire mia sorella, mia madre e la mia casa.
Questo però non genera un putto etereo che ci protegga e ci difenda…..
Insomma, se sei bravo e buono non ottieni un cazzo, se sei negativo e distruttivo il piano etereo è un vivaio a tua disposizione per creare mostruosità.
Allora, ho pensato:
cerchiamo una difesa.
E qui, si sprecano le risate.
Un rito tipo: "prendi una bacinella di acqua benedetta, lasciala esposta alla luce della terza luna della seconda decade in trigono con Venere. Spargi l’acqua nella casa bruciando incenso aromatico di mirra Giordana, non raffinata, in un bracere di ottone dodecaedrico che sia appartenuto al cugino più prossimo di un santo vissuto entro tre isolati da casa tua…ecc, ecc."
Eh?? Prego?? Il fatto che io non ci abbia capito un cazzo penso sia normale….quello che non dovrebbe essere normale è il soggetto che inventi questi riti….
Preghiera o incantesimo tipo: "Oh Santa Vergine Maria, madre del Salvatore dolce, Signore nostro gesù Cristo. Bocciolo di rosa pura aspergi col tuo candore questa abitazione e scaccia… bla bla bla…"
Del tipo: il nemico del mio nemico è mio amico.
Io ancora devo trovare come proteggermi dal cristianesimo!
Esercizio tipo: "Esci dal tuo corpo, vai sul piano astrale, e fagli il culo".
Beh, si. Viaggiare in astrale è una favoletta, cosa ci vuole??? Avrò fatto si e no tre sogni lucidi in vita mia, e come faccio a rilassarmi fino ad andare in sonno vigile MENTRE LA CAZZO DI CASA SI MUOVE E FA CASINO???
Allora non ti masturbare!
Oh, questa c’è in ogni cultura spirituale. Mi rompono le palle da quando avevo dodici anni. Non ti masturbare che le Larve si nutrono delle tue perversioni!
Oh, ragazzi… che vi devo dire? BUON APPETITO!
Mi torna in mente Amarcord, e il ragazzo che guarda il Santo pensando: "Piangi, piangi,tanto io mi tocco lo stesso!".
Ragazzi, masturbiamoci e miriamogli in faccia. Che palle!
Quindi, in sintesi, se ci sono me le tengo.
E credo ci siano. Credo vivano dentro i mattoni del maniero, che ascoltino, che si divertano. Magari c’è anche il morto incazzato, così, tanto per fare da generale delle truppe…
Non fuggo le mie responsabilità dando la colpa a loro, ma non essendo io Vulcaniano, non posso non avere emozioni perchè qualcuno me le divora….
Certo, ciò che si trova scritto è semplificato, molto elementare, molto stupidotto in un certo senso.
Parlare in maniera empirica dell’irrilevabile è come scoreggiare nello spazio siderale. Non si può mai dire che sia realmente avvenuto (a meno che uno non la faccia nella tuta..).
Resta il fatto che qualcosa in me è ancora acceso.
Qualcosa che non ignora i rumori provenienti da una camera vuota, non ignora il terrore assolutamente immotivato che prende in certi momenti. Quella pelle d’oca improvvisa, la sensazione di essere osservati e braccati di colpo.
Non sono un ateo e un pragmatico. Io amo, anzi, adoro il paranormale.
Sono disilluso. Un tempo avevo paura di vedere un fantasma, oggi ho paura che la sveglia stia già suonando, il fantasma è una bazzecola.
Eppure, se non mi cagassi addosso, sono sicuro che avrei molti più canali sensoriali aperti. Forse quelli che ha il gatto quando soffia e rizza il pelo guardando una parete bianca…..
Io, quando guardo una parete bianca, penso che sia ora di dare una mano di vernice, al massimo….
E questo vivere arido, da adulti con la testa sulle spalle, non mi è mai piaciuto. Penso ogni giorno, con malinconia, a quei due ragazzetti che giocavano con talismani e pendolini. Che avevano teorie sconclusionate, ma nemmeno troppo, ora che vedo quelle altrui.
Che un pò giocavano, un pò sognavano e un pò forse combattevano su un piano dell’essere più sottile.
Ora ho la testa sulle spalle, forse.
Ma era tanto bello appoggiarla un pò sul comodino….
I conti in tasca. I marchesi in borsa.
Posted in Uncategorized, tagged delirio, domande, dragosofia, inioranza, inutilità operose, mah, minchiate, pensieri, porcomondo, preoccupante delirio on novembre 10, 2009| Leave a Comment »
Secondariamente è un falso in bilancio clamoroso. Se il positivo è ciò a cui tutti ambiscono (compresi i suddetti mangiamerda) non si può giorire solo perchè non si è i più negativi di tutti. L’obiettivo è stato scazzato, poche fotte!
Molto più sotterraneamente, credo, questo sottolinea una tendenza personale al godimento del malessere altrui, un individualismo opportunista e viscido che oggi è più che ampiamente accettato e incoraggiato. Nostro dovere e fonte di salvezza.
Io il bicchiere lo vedo pieno quando ho raggiunto i miei obiettivi, qualunque essi fossero, non quando mi è andata meno peggio che ad uno colpito da un fulmine. Anzi, un pò mi rattristo pure per lui. Non perchè io sia Gesù, ma godo unicamente delle disgrazie di chi mi stia sul cazzo (e li godo, godo senza ritengo), e per essere in tale posizione un estraneo deve fare qualcosa nei miei confronti. Uno sconosciuto dall’altra parte del globo che crepi di stenti non mi fa sentire meglio…..anzi, globalmente peggio. Non è che un ambiente percepito ostile e piuttosto merdoso non influenzi il bilancio. Io non finisco mica subito dopo i peli…..
Ovviamente è esagerato gridare all’inondazione per due gocce di pioggia, il bilancio andrebbe fatto con il giusto senso prospettico. Il fatto di non morire di stenti ce lo metto ovviamente, come bonus positivo, ma non intacca il mio standard.
Perchè è sullo standard che si fonda il bilancio, non su gli estremi. Non posso stapapre champagne ogni mattina perchè non sono morto nel sonno, quello non è lo standard!
Qui entra in gioco la focalizzazione dell’attenzione.
Per taluni un successo potrebbe rappresentare un enorme bonus positivo, mentre un insuccesso o una rogna un piccolo bonus negativo. Per altri l’esatto contrario.
Io sono fra questi altri. Semplicemente perchè l’insuccesso o la rogna sono problemi. Situazioni aperte da sgarbugliare, falle da rattoppare o ferite da ricucire. Un successo si risolve con se stesso.
Non affermo che non se ne debba godere, per carità.
Ma la mia attenzione va al problema, non ad una situazione risolta.
Esco per trovare da scopare? Trovo da scopare? Fine, mi dedico ai videogame. Nema problema.
Esco per trovare da scopare? Torno con le pive nel sacco? Cazzo! Ossessione….
Perchè non ci riesco? Sbaglio? Dove sbaglio? Colpa mia? Tua? Sua? di Dio?
E’ destino?
Se la situazione si risolve, grazie al cazzo, anche io sono ottimista.
Se fossi Bill Gates sarei fottutamente ottimista a livello economico. Se fossi Rocco Siffredi sarei un faro di ottimismo sessuale. Se fossi Emilio Fede sarei uno stronzo (questa è ovvia, ma…. ci sta sempre).
Cosa pieghi l’attenzione al positivo, come luce di cui godere, o al negativo, come tenebra da dissolvere……
…non lo so!
Ognuno sarà fatto a modo suo, immagino.
Probabilmente cago il cazzo anche io. Che di solito mastico e sibilo crudeltà lapidarie, ma non vado in giro a cercare di convincere nessuno. (SI E’ VERO, scrivo in pubblico e parlo in pubblico, ma non telefono a casa o mando mail, scrivo ed inveisco nei miei spazietti, nei miei piccoli francobolli di carta igienica.)
Ma il vero pessimista non farebbe nulla.
Io sono un ottimo pessimista, o un pessimo ottimista, di conseguenza.
Come l’ottimista non è una persona di sicuro successo.
Ognuno vede sto cazzo di bicchiere, che è uguale per entrambi, da prospettive diverse. Lo percepisce diversamente, lo inquadra diversamente. Lo considera diversamente.
Ma scommettiamo che se fosse pieno di buon vino cercherebbero tutti di berlo alla stessa maniera?
Dreamless timeless time
Posted in Uncategorized, tagged domande, dragosofia, mah, pensieri, preoccupante delirio, puro delirio, riflessioni on ottobre 29, 2009| 6 Comments »
Ho la testa sul cuscino.
Le coltri mi coprono e proteggono. E’ incredibile quanto debbano ricordare qualcosa di non ricordabile. Non mi sistemerei in questa posa fetale, se non avessero questo potere.
Probabilmente, ogni fine giornata, ricorda incosciamente l’inizio di tutte le giornate. Caldo, ventrale, quieto, confuso momento di attesa.
Quanti sogni avrò sognato su questo cuscino?
Deve essere intriso, fradicio di pensieri….
Forse ogni cuscino è in realtà un oggetto molto potente, un fondamento talismanico. Imbevuto del potere invisibile del pensiero.
Ho la testa sul cuscino, come ogni notte.
Questo è, da sempre, il momento fondamentale della giornata.
Tutti i pezzi del mosaico vanno magicamente al loro posto. Tutte le figure confuse si delineano. Tutto ciò che sia completo si manifesta, tutto ciò che ancora non lo sia non può essere completato. Non ora. Non più.
Non prima di in nuovo intervallo.
Ci facciamo poco caso, ma per qualche tempo, ogni giorno, noi: NON SIAMO.
Quando il mio cervello entrerà nel sonno, tutte le mie percezioni cesseranno. Sarò inconsapevole, insensibile.
Non registrerò più nulla, nemmeno lo spazio ed il tempo. Sopratutto il tempo.
Se non sognerò, la realtà ripartirà dal momento esatto in cui aprirò gli occhi. Tutto quello che ci sarà stato in mezzo, tra la chiusura e l’apertura dei miei bulbi oculari, l’avrò saltato.
Anche il tempo.
Forse nessuno lo percepisce in questa maniera, forse è la mia mente malata. Ma ogni intervallo sogno-veglia è un viaggio nel tempo.
In un tempo inesistente, perchè non percepito, la notte si sarà fatta giorno. Un viaggio temporale. Ogni singola notte. Nemmeno veloce…istantaneo.
E per me lo è quasi sempre.
E’ rarissimo che ricordi di aver sognato, negli ultimi anni. E forse è meglio così. Con tutti i fantasmi che si agitano in questa mente, ho terrore solo nell’immaginare cosa potrei sognare.
Ma, quel tempo mancante, quel tempo perduto…. era mio….
Sarà così essere morti?
Sarà un non percepire in eterno?
Quindi l’eterno sarà eterno perchè totalmente senza alcun tempo, non perchè costituito di un tempo infinito.
Immaginarsi l’eterno infinitamente grande, per umana inclinazione immagino, e ritrovarlo nel mistero del nulla, del meno che piccolissimo: niente.
Quindi un giorno, a livello percettivo, io salterò a piedi pari l’eternità. Perchè se non percepisco, mi dispiace, ma non ci sono….
Non è filosofia, è solo una domanda molto stimolante.
Perchè la mia fisiologia mi fa ogni giorno il regalo migliore e più grande che potessi immaginare: mi lascia NON essere.
Arrivo sul cuscino, come ogni uomo suppongo, carico della fatica indicibile di vivere.
Le ansie, le speranze, le delusioni, i traumi, i problemi, le inadeguatezze, le paure, i sogni, i progetti, le sconfitte, le vittorie, gli equilibrii, le vergogne, le pulsioni, gli stimoli… si fa fatica solo ad elencarli.
Ed ognuno di questi elementi contiene migliaia di informazioni, le quali cambiano migliaia di volte durante la giornata.
Eccolo, l’infinitamente grande. Lo sconfinato pozzo delle probabilità e il nostro minuscolo secchio di ragione e sentimento a pescarci in mezzo.
Il regalo è la cessazione di tutto questo. Il non essere.
Non siamo nemmeno sicuri di svegliarci nella medesima realtà, in fondo. Perchè c’è stata una soluzione di continuità.
La vita usa dei fade-in e fade-out, delle tendine. Ma cambia scena anche lei. Non è tutto un piano sequenza.
Lo percepiamo così perchè è naturale. Ma quello che non percepiamo…cos’è?
Cos’è il buco senza tempo, il cambio istantaneo? I sogni sono forse un carosello? Un’interruzione pubblicitaria giusto per non proiettare le barre ed il fischio a mille hertz?
In fondo poco importa.
Quello che importa è che abbiamo tutti paura di morire, eppure comincio a sospettare che quella sensazione la proviamo ogni giorno. O meglio, non la proviamo. Quindi è un pò assurdo temere qualcosa che non accadrà mai, non essendo noi in grado di percepirla.
Nessuno può affermare: "sto dormendo" coscientemente. Al massimo "stavo dormendo".
Quindi tutti abbiamo ben chiara la sensazione dell’addormentamento, del risveglio o del sogno. Nessuno potrebbe averla del sonno.
Ho la testa sul cuscino.
E ringrazio gli dei, perchè tra poco tutto finirà. Avrò la mia piccola dose di non essenza.
Nessuna fatica, nessun dolore, nessun timore, nel tempo senza tempo.
Io non sono ateo. Ho i miei Dei e la mia spiritualità, che nessuno può insegnarmi. Per questo non posso essere totalmente materialista. Perchè non posso immaginare di saltare tutta l’eternità.
Il nulla, purtroppo non è concepibile, come l’infinito. Quindi ci sarà un equilibrio tra le due cose. Come tra veglia e sonno.
Per un pò sono, per un pò non sono.
Non posso essere sempre, perchè questo frantumerebbe la mia anima. Non posso non essere sempre, perchè questo renderebbe il solo fatto di averla avuta, anche solo per un istante, totalmente assurdo ed inutile.
Non posso focalizzare queste cose.
Ho la testa sul cuscino.
Mi preparo alla lotta. Perchè il mio essere, ogni notte, non ne vuole sapere di non essere. E ogni alba, la guerra si ribalta, ma non è meno faticosa.
Non sarò. Per qualche ora non sarò….
Ed è meraviglioso non essere me. Anche solo per qualche ora.
Meraviglioso.
Starbuck: "Dovrebbe dormire Capitano…"
Achab:" Dormire? Quel letto è una bara. Ed i lenzuoli tanti sudarii. Io non dormo, Starbuck, io muoio!"
E. Melville
Moby Dick
le affinità elettive
Posted in Uncategorized, tagged amaroinbocca, delirio, domande, introspezione, me, pensieri on settembre 14, 2009| 3 Comments »
Le affinità mi lasciano sempre spaesato.
Le attrazioni e repulsioni sono abbastanza vivide, abbastanza rumorose. Quando vi sia il corpo di mezzo tutto assume una pesantezza abbastanza misurabile ed in fin dei conti… poco ignorabile.
Nell’ambito molto più etereo delle emozioni, ed ancor di più nei legami, le affinità sono una parte silente quanto fondamentale.
Di conseguenza dover fare i conti con forze presenti ma non spiegabili, e ad alcuni livelli quasi impercettibili, incasina il povero spirito umano il quale, quando l’autoanalisi sia ben presente, potrebbe a buon diritto essere preso dal terrore di essersi inesorabilmente rincoglionito.
Alcune cose scattano in maniera del tutto automatica.
Penso al Bardo, al fatto che in effetti dal primo momento avrei potuto giudicarlo un pazzo invadente ed anche rompicoglioni. Ma così non è stato.
E niente di razionale ha avuto gioco forza in questa decisione che decisione non è quasi mai.
Quale vibrazione molto più profonda si saranno scambiate le nostre essenze per trovare un accordo subitaneo senza che le parti in causa premessero in quel senso?
Capita.
Capita di ignorare qualcuno per anni, poi di colpo rendersi conto di essere in accordo. Essere melodia sulla nota di un’altra anima non è cosa da poco, non è scontato e non succede ogni giorno.
Ma soprattutto non si può decidere, a quanto pare. Le disarmonie escono da sole, più o meno velocemente.
Io, si, sono un campione di celerità sotto alcuni aspetti, ma non sono un essere affrettato. Semplicemente sono molto più allenato all’ascolto di altri.
Così, forse, rispondo da solo alla domanda fondamentale che sia io che molti altri si saranno fatti:
Perché, con tutto quello che non andava avete durato una dozzina d’anni? Perché non c’era verso di staccarvi?
Io pensavo all’abitudine, pensavo alle paure, pensavo a tutto. Ma non alle affinità.
Queste forze misteriose che attraggono inesorabilmente, che scomporrebbero l’universo pur di tornare a vibrare all’unisono.
Nemmeno ora le so spiegare, non certo con le parole. Ma erano talmente profonde e potenti da schiacciarne i portatori stessi.
In qualche modo, forse una delle maschere del destino, qualcosa decide per me e anche per gli altri. I legami sono un casino paludosa già di loro; senza le affinità naturali, senza queste spontanee alchimie, non riesco nemmeno a concepirli.
Per questo, in qualche maniera, per me l’amore non era altro che la prosecuzione naturale dell’amicizia (il mondo esplode in un boato di fischi, ma dato che i rapporti del mondo fanno solitamente cagare, Niki se ne fotte..).
Certo, c’è una grossa inculata di fondo. Il legame sottile può essere potente, ma se la parte fisica non risponde non succederà mai nulla. Questo di solito è un problema prettamente maschile, in quanto il corpo in quel caso risponde più o meno a qualunque stimolo, spesso anche inventato….
Però, più che mai in questo momento, il mio corpo è piuttosto sopito. E’ lo spirito che sente vibrazioni elettive nelle direzioni apparentemente sbagliate.
E’ lo spirito ad essere fuori controllo. Come se stesse strisciando nuovamente in guscio, cerca una pulsazione primitiva, basilare, semplice e soprattutto autogenerata.
Mi dice che da quell’impulso già esistente può iniziare la costruzione, ma da esso non si può prescindere.
E’ un accordo che nasce spontaneo, ma non da alcuna certezza di avere una evoluzione.
Quante volte abbiamo trovato il campo perfetto mentre stringevamo in mano i semi sbagliati?
Quante volte siamo stati innaffiati con il nutrimento migliore e ci siamo accorti di non germogliare affato?
Quante volte abbiamo fatto la figura degli indemoniati, sbattendo in faccia alla ragione follie inconcepibili?
Noi vorremmo sentire le parole, ma il suono che ci domina è di tutt’altra natura. Sappiamo soltanto che quel suono, da solo, sembra infinitamente più desolante ed inutile di quando faccia parte di un accordo…..
I nuovi Dei
Posted in Uncategorized, tagged amaroinbocca, constatazione, delirio, domande, idolatria, male, merda, porcomondo, riflessioni, sfogo on ottobre 8, 2008| 4 Comments »
Da grande vorrei fare il calciatore.
Cioè, se tornassi piccolo.
‘Sta cosa del fumettaro, anche se avesse funzionato a dovere, non è che avrebbe portato tutti questi vantaggi.
Se fossi piccolo imparerei il mondo attraverso i miei occhi e le mie orecchie, i quali mi direbbero che in mancanza di un patrimonio familiare in grado di lanciarmi nell’alta società sarebbe bene far frullar le gambe e calciare la palla.
A me, in realtà, lo sport non piace.
Intanto è faticoso, secondariamente non lo capisco. E’ una questione di pelle.
Non ho nulla contro i tifosi, contro gli appassionati. Capisco la gioia che una passione possa trasmettere, ma posso non capire l’oggetto in se della passione.
Comunque se fossi maschietto, vorrei fare il calciatore.
E se fossi donna?
Ma è ovvio, la femmina del Calciatore è la Velina.
Sono una specie a parte ormai, tanto che, a mio avviso, non appartengono nemmeno più alla razza umana.
La razza umana ringrazia per la scissione.
Al di la delle simpatie, io continuo a grattarmi la fronte, e stavolta non dovrebbero essere le corna.
Come fa uno che calcia un pallone a guadagnare in un anno quello che uno sfigato in fonderia non guadagnerà in una vita, con annessi vantaggi manifesti (chessò…Veline nel letto?)????
Ah demagogia, ah retorica, ah luoghi comuni, ah clichè, ah blablablabla…
Si, si.
Ah loro fanno girare i miliardi, l’indotto, è bravo, eh ma sai che culo si fa, ah si ma quando è in campo….
si, si….
Fanno girare i miliardi, e a me anche i coglioni, sarà tempo di offerte speciali!
Come dice il buon Max Manfredi questo sistema è tenuto in piedi da "gente che non distingue il valore dal prezzo".
Comunque, se fossi un bambino, quello che assorbirei è che basta avere un bel fisico, tirarsela da campione, calciare la bala e per il resto si può anche non capire un cazzo, non saper parlare, magari anche farsi un bel conto all’estero perchè…sai le tasse in Italia….!
A me come uomo girano le palle.
Non sono un bacchettone, ma che cazzo! I valori che dovrebbero migliorare l’essere umano sono parecchi.
Ci sta essere un buon sportivo, ma non può bastare a far diventare qualcuno un DIO nella vita!
Sarai DIo per 90 minuti in campo. Fine della fiera.
Insomma sapersi esprimere…un guizzo di cultura o almeno di genialità…anche un tocco di umiltà…
Non ce la fanno manco col CEPU!
La controparte femminile…è peggio.
Se fossi una donna io sarei avvelenata contro la figura della Velina.
Ci lamentiamo che la gente stupra, ma poi ci ingozzano giorno e notte di culi e tette.
Ah non è un buon motivo per diventare bestie, ah demagogia, ah retorica…ad.lib.
Già, ma se c’è una cosa bella della vita è che i problemi si intrecciano.
Magari siamo pieni di gente che viene da altre culture, dove la figura della donna (ed il potere dell’uomo) è diametralmente opposta. Magari in questa specie di paese dei balocchi che credono di vedere gli va in pappa il cervello…e anche noi non è che siamo così al sicuro…..visto che in fondo tutto è diventato così semplice che gli imbecilli e le tette sono DEI…….magari qualcuno va giù di testa pure dei nostri"civili" connazzionali.
Non giustifico nessuno, per carità, la violenza sessuale è un gesto orribile, ma credo che ci sia più volontà di fomentarla che non di sedarla….sopratutto da parte dei nostri grandi fratelli bordelli.
Comunque sia, la Velina è il baluardo, lo stendardo e la punta di diamante della mercificazione femminile, secondo me.
Prima erano un pò nude, poi mezze nude, poi in lingerie…poi non c’era più nulla da togliere…
Cazzo! Gli fanno fare la doccia! All’ora di cena! Anche l’acqua….la gnocca bagnata…
Ma se alle 20 mi fai vedere sta roba….a mezzanotte ci dovrebbe essere gente con vibratori nelle orecchie….
Ora, se fossi una bambina dovrei fare ancora meno fatica del maschietto. Basta essere una bella figa.
Punto.
Porte aperte.
Pure la pubblicità del silicone….si vedeva solo della gnocca nuda….tutto tranne un cazzo di boccia di silicone!
Ma nonostante tutto, questi sono i nostri nuovi DEI.
Sono gli idoli, gli esempii, i traguardi, quelli che ce l’hanno fatta.
Cazzo, mica posso fare l’idraulico o il veterinario….devo correre da Maria de Filippi che c’è un pezzo di gloria che mi aspetta.
L’ultimo spot che ho visto aveva la voce di uno di questi burattini adolescenti che diceva:
"penso che ce la posso fare, perche penso che me lo merito!"
Ora. Intanto non hai imbroccato un verbo che sia uno, e quegli stronzi dello staff visto che ti sbattono in tv potevano anche fartelo notare, magari alla centesima volta…
Ma sopratutto……MA CHE CAZZO TI MERITI?
Qua tutti si meritano tutto, tutti ce la devono fare, tutti devono attentare la scalata all’olimpo di Veline e Calciatori….
Secondo me….qua nessuno SI MERITA un cazzo.
Chi è arrivato da qualche parte, nell’Olimpo, si è ingoiato un bel beverone di: culo spaccato, di botte di fortuna, di compromessi, di chiappe vendute, di scheletri nell’armadio e di badilate nei denti.
Non è che essere un vitello pettinato bene, che canti discretamente e abbia una discreta faccia da culo faccia AUTOMATICAMENTE MERITARE qualcosa…
Non mi stancherò mai di citare Tyler Durden:
"Siamo cresciuti con la televisione che ci ha fatot credere che saremmo diventati calciatori, divi del cinema, rockstar….ma non è così. E lantamente lo stiamo apprendendo, e ne abbiamo VERAMENTE le palle piene!".
No non sono un bacchettone, ed ho la media di frustrazione da scaricare su altri che abbia qualsiasi medioman.
Però ho visto la differnza da quando ero piccolo io ad oggi.
Non che i calciatori o le belle fighe non fossero figure importanti….ma insomma, anche Jerry Calà era un mito.
Un ometto simpatico, neppure particolarmente bello, ma quantomeno divertente, arruffone, un pò sfigato ed un pò furbo…come ogni medioman che saremmo diventati noi!
Sarò un vecchio bilioso….però oggi come oggi mi pare che gli esempi siano da mani nei capelli.
E quelli che più mi fan grattare son proprio loro.
I sacerdoti dell’esteriorità, i profeti dell’ignoranza ininfluente, i vincenti per meriti esigui, gli sbilancianti esseri che non sono più umani….
E noi, che rimaniamo umani…..
Come lo spieghiamo ai futuri noi stessi, che in realtà è tutto un incantesimo…
Ma sopratutto….in quanti ce ne siamo accorti???
Ma, dice:"allora perchè cerchi di farti un bel fisico anche tu? Vedi che ti vendi all’esteriorità!".
Si. Sono anche un pò stanco di combattere dei carri armati con un coltellino spuntato.
Inoltre certe cose son belle a prescindere, e ne siamo attratti a prescindere.
Magari la situazione è peggiorata,Magari mi son bevuto il cervello e dhanno vinto loro….. ma invece che remare contro, come mi diverto a fare dalla mia nascita, penso ad una vignetta che stava in un mio libro sui dinosauri che possedevo da piccolo.
C’era un Tyrannosaurus Rex che si diceva: "Qui se non iniziamo ad evolverci finiremo per estinguerci!!!".
Io adoro i Dinosauri.
Però come dire……